Devo piantarla coi film appena prima di dormire perché poi tutto diventa verosimile, inclusa la luna che scricchiola dietro i vetri e i capelli che diventano aghi e mi pungono le dita.
Un raggio illumina la stanza. Dentro s’è accomodata l’anima e osserva con curiosità la tappezzeria sbiadita. La scena, lo ammetto, ha qualcosa di drammatico e crudo, pare un interno fiammingo e un po’ mi imbarazza.
“Mi piace come lavori con lo spazio” dice, “non so mai cosa ci metterai dentro”.
“A dirla tutta” riprende dopo un attimo di silenzio, “mi aspettavo qualcosa di meno concreto, tipo un labirinto di specchi”.
Mi sveglio sul punto di protestare, ma senza alcuna convinzione.
Microstoria #15
“..la luce che scricchiola dietro i vetri…” è fantastica!
buonecose, qui
ciao
.marta
Ciao Marta, quanto mi piacciono le tue apparizioni… buone cose qui.
A presto, spero… 🙂
Che bel dialogo pieno di sostanza, si vede, si tocca. Come concludere per non andare via come uno spiffero… arrivederci.
Non saprei dire se c’è sostanza nel dialogo, di certo un mare di “non detto” e una frecciatina. Grazie per esser qui.
Non si protesta con l’anima 😉
Infatti, che vuoi raccontarle?? Meglio svegliarsi, se non altro è la via migliore per svignarsela 🙂