una giornata di forte vento, un foglietto
carambola attraverso la piazza
nelle mie mani
immolato sull’altare dell’amore
mi concedo alla malia del dolore
malato, predestinato, incompreso.
Felliniano. Possiede estro caricaturale
permette a una parola di mutarne il significato: felicemente
direi, tra l’immolarsi e il concedersi, o più in là
a sbarrare il mesto trittico.
Che l’insuccesso gli abbia dato alla testa?
un film, un flop, all’undicesima battuta:
“Io sono un pessimo amante, ma amo sempre meglio di te”
Dio, togligli la voce. La storia è monca.
Si dice che il Maestro usasse la noia come metro di giudizio:
E allora se lo tenga questo sentimento! Avrebbe urlato.
Per conto mio,
preferisco starmene alla larga.
Zero spettatori.
#18